Ristrutturare una vecchia casa e trasformarla in un capolavoro a risparmio energetico

Casa a risparmio energetico
Ecco come trasformare una vecchia casa in un capolavoro di risparmio energetico

Ecco la strategia vincente per ristrutturare una una vecchia casa di metà 900 trasformandola in un capolavoro di risparmio energetico.

In Italia le case costruite prima della prima legge sull’efficienza energetica sono circa il 78%. Questo significa che le abitazioni, nella maggior parte del nostro territorio – oltre ad essere spesso pericolose per quanto riguarda l’antisismica o il rischio idrogeologico – sono incredibilmente inquinanti per quanto riguarda la dispersione energetica.

Se pensiamo che gli immobili incidono per circa il 40% sul consumo di energia totale della popolazione, si comprende che l’adeguamento energetico di vecchi edifici ha una grande importanza quando si parla di ecologia!

 

Le regole di efficienza energetica dell’Unione Europea

L’Unione Europea nel 2009 ha adottato il piano “20-20-20” che consiste in un insieme di misure atte a contrastare il cambiamento climatico. La proporzione 20-20-20 significa che entro il 2020 si devono ridurre le emissioni di gas serra del 20%, innalzare la quota di energia rinnovabile del 20% e aumentare il risparmio energetico del 20%. Il 2020 non è lontano ma noi siamo ancora molto indietro, rispetto al raggiungimento di tali percentuali…

Rendere più efficienti gli edifici è possibile!

Le soluzioni per affrontare il problema, ci sono e sono alla portata di tutti. Quella ideale sarebbe “ripensare” tutta la struttura con le nuove politiche di adeguamento energetico, così da avere un risultato finale assolutamente ecologico sui consumi o addirittura arrivare alla casa “passiva”, cioè che consuma meno di quello che produce.

Un’altra possibilità, senza intervenire troppo in profondità, può essere quella di adeguare solo alcune delle cose importanti per il risparmio energetico, per esempio agendo a livello di serramenti (porte e finestre) o di muri, pensando al cappotto interno o esterno. Ma partiamo per ordine, passo dopo passo.

Come ristrutturare la casa a livello energetico in pochi passi

Prima di intraprendere una riqualificazione energetica, è importante effettuare un’accurata diagnosi dell’edificio: questo ci permette di individuare i punti critici di maggior dispersione dove intervenire. Molto spesso, purtroppo, mi trovo davanti a lavori di risparmio energetico totalmente inopportuni e scorretti che non rispettano nemmeno lontanamente le aspettative del committente.

Ecco cosa va valutato nell’analisi di risparmio energetico

I punti di maggior dispersione termica

Un fabbricato disperde calore da vari punti:

  • Infissi
  • Muri perimetrali
  • Tetto

Passiamo in rassegna i tre principali problemi, valutando anche le soluzioni

1) INFISSI: La finestra è un punto debole che, oltre a disperdere calore nel periodo invernale, accumula calore in quello estivo. Attualmente in commercio ci sono svariate tipologie di infisso, con doppio e triplo vetro, che ci aiutano a diminuire il problema e rendere l’ ambiente interno più confortevole, sia in estate che in inverno.

PROBLEMA: Molto spesso però succede che, dopo aver sostituito gli infissi vecchi con nuovi più prestanti, si manifestano problemi di muffa interna. Questo succede perché i vecchi serramenti, con vetro singolo, non erano a tenuta e lasciavano passare grosse quantità di aria, praticamente un ricambio naturale “non controllato”, mentre quelli nuovi, montati a tenuta d’aria e con doppio vetro creano un effetto “tappo”. Così il vapore acqueo prodotto all’interno della stanza non può più uscire da nessuna parte e condensa creando problemi di muffa.

Perché succede? Il vapore acqueo condensa quando viene a contatto con una superficie fredda, ecco perché arriva il problema della muffa. Oltre a ciò i muri, che non sono isolati rimarranno freddi e addirittura di temperatura inferiore al vetro appena sostituito!
SOLUZIONE: Per evitare questo problema è consigliabile isolare anche le pareti perimetrali.

2) MURI PERIMETRALI:

Il secondo passo per rendere efficiente il nostro edificio è quello di realizzare il cappotto termico.

PROBLEMA: Meglio il cappotto interno o esterno? Il cappotto si può realizzare esternamente o internamente, quello che mi sento di consigliare è quello esterno perché permette di eliminare completamente i ponti termici e quindi evita i problemi di muffa. Internamente può essere applicato in casi particolari: quando abbiamo fabbricati vincolati e non possiamo intervenire esternamente, oppure quando abitiamo in appartamento condominiale e interveniamo solo nella nostra proprietà. Va tenuto conto però del fatto che questo sistema non elimina totalmente i ponti termici, inoltre si possono creare problemi di condensa interstiziale, cioè tra il cappotto e il muro interno.
SOLUZIONE: se possibile optare per il cappotto esterno!

3) TETTO: Il terzo passo da seguire per riqualificare il nostro edificio è quello di isolare la copertura, prassi che oramai è di norma ogni volta che si mette mano al tetto. Ovviamente lo consiglio vivamente ogni volta che si un intervento di miglioramento energetico.


Questo è un abstract dell’articolo pubblicato sulla Rivista Vivi Consapevole in Romagna n. 3 – Puoi scaricare la Rivista in modo gratuito su:
http://www.viviconsapevoleinromagna.it/la-rivista/


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Luigi Foschi – Esperto CasaClima
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Pubblicato da Luigi Foschi

Progettista di Case in Legno, esperto Casa Clima J. Consulente in bio-edilizia e costruzioni a impatto zero, con un'esperienza di 20 anni nel settore. Nel suo studio di progettazione a Cesena propone ai suoi clienti case in legno o ristrutturazioni ad alto risparmio energetico. Per informazioni e consulenze: direzione@caseinlegnonaturale.com Cell. 339 5733261

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